“Sbarbatelle”: tra viticoltura eroica e passione familiare

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Articolo di Paolo Manna per langheroeromonferrato.net

Le giovani donne italiane del vino hanno dato un ulteriore segnale che la ripartenza del mondo enologico nazionale sta raggiungendo la massima velocità, e lo hanno fatto nel loro stile: aumentando l’impegno, l’offerta e innovando, aiutate da esperti comunicatori del vino e organizzatori di manifestazioni quali sono i sommelier piemontesi. Sbarbatelle 2021, tenutasi a San Martino Alfieri, ne è stata la prova.

“La Quarta Edizione di Sbarbatelle è tornata dopo un anno di assenza, con la voglia di dare un segnale di normalità e di ottimismo. Le giovani produttrici, da tutta Italia, con la loro energia ci raccontano le loro storie di vita e di vini in un contesto di rara bellezza impreziosito da arte, musica e cibo di qualità. Il tutto con l’organizzazione dell’Associazione Italiana Sommelier di Asti.” Queste le parole che ha usato Paolo Poncino, delegato Ais Asti, per illustrare la manifestazione.

La quarta edizione di Sbarbatelle, l’evento più giovane e scoppiettante del vino, è tornata in totale sicurezza, raddoppiando su due giorni dedicati alle storie e ai vini delle produttrici under 35 giunte da tutta Italia. Dopo il successo delle prime edizioni, l’Associazione Italiana Sommelier delegazione di Asti ha affrontato la sfida della ripresa post pandemia usando le armi della passione per il vino e dell’organizzazione competente e amichevole, per due giorni di degustazioni nella splendida location della Tenuta Marchesi Alfieri sulle colline del Monferrato.

Il grande parco e gli eleganti spazi dell’Orangerie sono stati allestiti, oltre che con gusto, per permettere la partecipazione, nel pieno rispetto delle norme anti-Covid, sia delle “Sbarbatelle”, come ormai si autodefiniscono le giovani produttrici, con i loro banchi d’assaggio, sia del pubblico.

Circa sessanta le ospiti d’onore della manifestazione, giovani winemaker che rappresentano il sempre più importante mondo delle donne del vino, dalla Valle D’Aosta alla Sicilia, tra territori vocati e rinomati, con viticultura eroica e passione famigliare. Radici nella tradizione e rispetto per la vite sono i principali elementi che le accomunano, ognuna con una sua declinazione particolare, una sfaccettatura unica come sono uniche le donne.

Abbiamo rivolto alle “Sbarbatelle” alcune domande per comprendere quali siano, oltre ad essere donne, giovani, produttrici di vino per scelta e ad avere una passione travolgente, le caratteristiche che le rendono fiere delle loro scelte e di partecipare ad una manifestazione a loro dedicata. In primo luogo, l’orgoglio di far parte di una generazione rosa nel mondo del vino che si fa notare, soprattutto perché le “Sbarbatelle” si confrontano, si ascoltano e sanno muoversi insieme per promuovere il vino nel mondo.

Tutte hanno evidenziato che questa nuova edizione ha rafforzato lo spirito di chi vuole riprendere ad incontrarsi e confrontarsi. In secondo luogo, le Sbarbatelle sentono di appartenere ad un club, non di quelli noiosi ed elitari, ma ad uno pulsante di idee e di spinta al miglioramento, un modo per stringere legami, condividere tempo e spazio. Non a caso, nel frequentare le varie edizioni di Sbarbatelle, un gruppo di produttrici ha stretto rapporti di amicizia fino a decidere di fondare, con relativo marchio, il gruppo delle Vignaiole 2.0, che si pone i medesimi obiettivi di confronto e di condivisione delle informazioni e delle iniziative.

I giovani sono portati verso l’innovazione e le Sbarbatelle ne hanno fatto la loro bandiera, non solo dell’innovazione tecnologica ma anche di quella social: sia la manifestazione sia le Sbarbatelle sono comprese tra le case history citate da Barbara Sgarzi nel suo libro Social media Wine. Nel corso delle due giornate, all’argomento è stata dedicata una tavola rotonda dal titolo “Strategie, strumenti e best practice per comunicare il vino online. Qual è il vero punto forte di Sbarbatelle?”

Oltre al vino e al buon cibo, dei ristoranti Silos di Torino e Le Scuderie del Castello di Govone, sono proseguiti i sodalizi artistici di Sbarbatelle, in questa edizione dedicati a scultura, fotografia e musica.

Nel parco della Tenuta un percorso artistico con le opere di Paolo Albertelli e Mariagrazia Abbaldo dedicate al paesaggio collinare e, per l’occasione, è stata presentata una grande opera dedicata all’evento e allo spirito delle Sbarbatelle. Le Vigne Scritte. Nella bottaia della Tenuta Marchesi ospite Enzo Isaia con la mostra fotografica Vite Notturne – The Night of The Shining Grapes, percorso espositivo in cui l’autore ha raccolto quattro anni di vita notturna in vigne.

Non poteva mancare la musica ad accompagnare un week end ricco di stimoli e assaggi. Per questa edizione Sbarbatelle si è affidato alla musica jazz manouche di Accordi Disaccordi e al Duo Arpa e Percussioni Rosarthum.

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