Ci ha lasciati Italo Stupino, per tutti “l’ingegnere”

Non è facile tracciare un ricordo del caro Italo, personaggio importante nel mondo del vino piemontese e in particolare del Barbaresco. La sua simpatia, intelligenza e disponibilità hanno caratterizzato la sua passione per il vino e per il territorio.

Con pazienza e determinazione ha portato i vini del Castello di Neive, proprietà di famiglia fin dagli anni 60 a eccellenti livelli qualitativi. Determinato nella ricerca della qualità attraverso la ricerca e lo studio, orgoglioso della collaborazione con la Facoltà di Agraria dell’Università di Torino per il miglioramento di ogni ambito agronomico ed enologico.

Nel cuore di Italo, il vigneto Santo Stefano aveva un posto privilegiato, perla assoluta non solo tra le proprietà del Castello ma per tutta la denominazione, vigna che ha segnato il passo del Barbaresco regalando agli appassionati vini di alto profilo. In ogni parte del mondo con passione e invidiabile tempra l’ingegnere ha raccontato i fasti del Barbaresco, grazie anche a un gruppo di fedeli collaboratori coordinati da Claudio Roggero.

Tantissimi sono i ricordi personali, i momenti trascorsi insieme, le condivisioni, le risate, gli assaggi, le cene, le passeggiate nella vigna, la sua grande stima nei confronti non solo del sottoscritto ma anche per il lavoro e l’impegno della nostra associazione che ha sempre apprezzato e sostenuto.

La sua disponibilità totale nell’accoglierci e nel voler essere presente a tanti nostri momenti associativi dove ha sempre contribuito con idee e suggerimenti importanti.

Caro Italo questi pensieri partono dal cuore, te li devo con grande riconoscenza, non solo io ma tutta l’Associazione Italiana Sommelier, ci mancherai, noi e il mondo del Barbaresco perdiamo una persona preziosa e indimenticabile.

Passeggiando adesso nelle vigne del cielo se incontri Santo Stefano, quello vero, offrigli un calice di Barbaresco!

Mauro Carosso
Presidente Associazione Italiana Sommelier Piemonte