AIS Torino Piemonte: radici, grappoli, identità e gloria edizione 2019/20 - seconda parte I vitigni a bacca nera
Modalità di accesso
Il seminario è a numero chiuso, i posti disponibili sono limitati.
L’iscrizione, possibile tramite il sito aispiemonte.it nelle modalità di pagamento previste sarà ritenuta valida solo al versamento della quota.
Attenzione
In seguito all’ordinanza Regionale del 23 ottobre l’inizio del corso è stato anticipato alle ore 20.00.
Contatti

Cosa imparerai
In partenza dal 7 febbraio, la seconda parte del corso suddiviso in tre sessioni, dedicato a chi desidera approfondire la conoscenza e le caratteristiche dei principali vitigni tradizionali del Piemonte, indagandone i diversi aspetti.
Ogni lezione propone infatti l’approfondimento di un vitigno dal punto di vista storico, ampelografico, enologico e sensoriale con una degustazione ragionata di otto campioni delle sue più significative espressioni in differenti territori, stili produttivi, annate.
Il corso è suddiviso in tre parti: cinque serate, già svolte nell’autunno 2019 sui vitigni a bacca bianca, sette serate dedicate ai vitigni a bacca nera, e cinque serate, da ottobre a dicembre 2020 dedicate ai vitigni internazionali più diffusi in Piemonte.
Coordinatore del corso:
Mauro Carosso, Delegato AIS Torino
Al termine del corso completo (3 parti), verrà consegnato l’attestato di partecipazione dell’Associazione Italiana Sommelier Piemonte.
La quota comprende
Ci accompagneranno in questo percorso alcuni importanti personaggi del mondo del vino
Mario Ubigli, già direttore dell’istituto sperimentale per l’enologia di Asti, presidente onorario dell’OICCE di Canelli.
Anna Schneider, ricercatrice del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR).
Vincenzo Gerbi, professore ordinario all’Università di Torino.
Matteo Monchiero, docente alla Facoltà di Enologia.
Giuseppe Caviola, enologo.
Dante Scaglione, enologo.
Gianfranco Cordero, enologo.
Piero Ballario, enologo.
Giampiero Gerbi, enologo.
Roberto Marro, giornalista.
Maurizio Petrozziello, ricercatore presso il Centro di Ricerca per la Viticoltura e l’Enologia di Asti